Montalcino è una piccola città nel cuore della Toscana da cartolina. La popolazione locale è di poco più di 5.000 persone, ma la città accoglie più di 200.000 visitatori all’anno. A parte alcuni eventi sportivi, per lo più incentrati sulle biciclette, il turismo è trainato in gran parte dal vino prodotto qui, e solo qui; Brunello di Montalcino DOCG
Oltre a essere una meta per gli amanti del vino, Montalcino è prima di tutto una comunità orgogliosa con un radicato amore per la libertà.
The Magpie’s Guide to Montalcino è l’opera di Laura R. Gray, che vive a Montalcino e nei dintorni dal 1995 ed è sempre stata coinvolta nel settore del vino.
Oltre 300 voci spaziano da termini e pratiche di vinificazione, etimologia, antropologia culturale, storia cittadina e fatti peculiari. Da Assedio a Zappa, passando per Quintale e Millerandage, si tratta di una guida eclettica a Montalcino e al suo prestigioso vino.
La prefazione è del primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli. Gabriele, una star del mondo del vino, è nato a Montalcino ed è un residente permanente della città.
La guida è stata presentata nei giorni scorsi a Firenze nella suggestiva cornice del Ristorante Binomio dell’hotel Indigo, davanti ad un folto pubblico.

Nell’occasione è stato possibile degustare un Rosso di Montalcino e un Brunello di Montalcino della Tenuta di Castello Tricerchi.
La tenuta si estende per 400 ettari sul versante nord di Montalcino, 13 dei quali dedicati alla coltura di un nobile vitigno autoctono, il Sangiovese Grosso, e vocati alla produzione di Brunello e Rosso di Montalcino. Al centro della proprietà si erge il Castello, edificato nel XIII secolo dalla famiglia Altesi, completato nel 1441 dalla famiglia Tricerchi, ed oggi dimora e sede aziendale dei diretti discendenti, la famiglia Squarcia. Sono Tommaso ed Emanuele Squarcia, ultimi membri di una tradizione familiare radicata da sei secoli nel territorio di Montalcino, a portare avanti il progetto di Castello Tricerchi e del “loro Brunello”, come amano chiamarlo, con una filosofia aziendale che pone le proprie basi sulla passione ed il rispetto delle proprie terre, ma ancor di più, sull’amore per la propria famiglia. Annamaria, Giulio, Emanuela, Mattia, Rossana e Tommaso senior, sono loro a fare da cornice ad un quadro che vede in Tommaso ed Emanuele i volti di una tradizione e gli artefici di un sogno familiare, che trova massima espressione nei propri vini, Brunello e Rosso di Montalcino. La famiglia Tricerchi faceva parte dell’oligarchia finanziaria senese, come testimonia la sua appartenenza al Monte dei Nove. Sotto il Granducato, essi furono elevati al rango nobiliare e continuarono a svolgere importanti mansioni al servizio dell’organizzazione pubblica. Nel 1820 l’ultima dei Tricerchi, Porzia, andò in sposa al barone Finetti, e non avendo discendenza diretta passò in eredità il castello ai nipoti, fino a quando Maddalena donerà la proprietà al suo primogenito Giulio Squarcia, capostipite della attuale famiglia proprietaria. Alla guida dell’azienda ci sono ora Tommaso, farmacista di formazione che non ha saputo resistere al richiamo delle sue origini, e lo zio Emanuele, avvocato-vignaiolo.
In degustazione
Rosso di Montalcino DOC 2022 – Campogiovanni.
Alla vista si presenta con una tonalità rosso rubino. All’olfatto si avvertono sentori di ciliegia e mora, intervallati da aromi di legno, vaniglia e spezie. In bocca è di medio corpo, rotondo, caratterizzato da un’ottima freschezza. Chiude con un finale persistente.
Castello Tricerchi Brunello di Montalcino DOCG 2019 è
un vino complesso, elegante, intenso. Note di ciliegia matura sono seguite da sentori di cioccolato e tabacco. Il gusto è strutturato, fine e persistente con tannini levigati, finale lungo e succoso, con una spiccata acidità
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